Monday Night Horizon: Episode #0

"Le immagini vi giungono dall'interno del Toyota Center di Huston, Texas, per la prima storica puntata di Monday Night Horizon! Quella che sentite è la voce del vostro Hugh Russel dal tavolo di commento, in compagnia di Mark Hudson. Mark..."

"Hugh, telespettatori, buonasera! E' un piacere essere qui al vostro fianco in questo momento storico. Finalmente ci siamo, la BNH bagna il suo esordio davanti a quest'arena gremita in ogni ordine di posto. Assisteremo al compimento della storia questa notte, signore e signori."

Dici bene Mark. Oggi è davvero un buon giorno per tutti i fan del wrestling che sognavano e speravano in questo ritorno, che è allo stesso tempo Ritorno ed Inizio. Perdonatemi ma le emozioni in me sono tante e contrastanti, dunque che ognuno di voi goda di questo spettacolo come più preferisce; l'unica cosa che realmente conta è che siamo QUI, ADESSO. Vi auguro un buna visione.

***

Sono le ore 20 di Lunedì 12 Aprile 2021, nel Toyota Center risuonano le note di Happy Song ad interrompere il fragoroso brusio d'attesa.

Da dietro il titantron emerge la figura di Bill Sanders, Co-GM di Horizon nonchè rampollo della famiglia Sanders. Ad accoglierlo è l'applauso dell'intera arena, il GM è visibilmente emozionato. Si incammina verso il ring seguendo il tragitto illuminato da un gioco di luci rosse sulla rampa; varca le corde del quadrato e finalmente ci siamo.

Bill Sanders si posizione al centro del ring, trattiene a difficoltà l'emozione del momento. China leggermente il capo, increspando il giovane volto con un sorriso per sciogliere la tensione. Ora reclama un microfono.

"Per questo motivo abbiamo deciso di mescolare per bene le carte in tavola fin da subito. Da oggi e per i prossimi due show, i primi sei atleti approdati nel roster di Horizon si affronteranno in un Torneo a punteggio che decreterà i due che si sfideranno per il titolo di primo Campione di Horizon."

"Tutti affronteranno tutti, ed in base a come si vincerà il proprio match, si guadagnerà un punteggio specifico utile per stilare la classifica finale."

Il pubblico accorso alla Arena sembra entusiasta all'idea di un torneo all'ultimo sangue per decretare chi avrà l'onore di contendersi il titolo. Il volto di Bill Sanders si colora di un'espressione di compiacimento. Concede qualche altro istante di festa, poi riprende:

Le telecamere si spostano nella pancia del Toyota Center dove si sta per svolgere il sorteggio appena annunciato dal GM John Sanders. Al centro della stanza campeggia un'urna di metallo con al suo interno delle palline. Per ogni pallina, un nome. A turno, tre wrestler estrarranno il loro primo contendente per questo torneo.

Nella stanza c'è un discreto fermento. Diversi addetti ai lavori, nonchè i due eredi della famiglia Sanders. Pian piano stanno arrivando anche i vari wrestler: i primi due sono Rob Sheridan e socio, Sir Philipe Castile, accompagnati dalla loro manager Grace.

L'irlandese si dirige quatto quatto verso il tavolo del rinfresco afferrando una discreta quantità di tartine. In fondo alla sala, totalmente in disparte, appoggiato al muro Eiji Ibushi assiste alla scena a braccia conserte.

Anche Jimmy Black fa il suo ingresso nella stanza, consueta espressione incazzata con il mondo. Ad accompagnarlo c'è la sorella Zoey, dedita a scagliare a destra ed a manca sguardi di disprezzo per chiunque abbia l'impudenza di entrare nel suo campo visivo.

John Sanders, Co-GM di Horizon si schiarisce la voce richiamando l'attenzione dei presenti. E' tutto pronto per il sorteggio.

Colto in flagrante ancora con il boccone da masticare, si passa la manica sulla bocca prima di dirigersi verso il tavolo per l'estrazione.

Tende la mano verso Bill Sanders che la stringe con riluttanza.

Si prostra leggermente in un baciamano alquanto goffo, anche se la Sanders sembra apprezzare il gesto dell'irlandese, facendosi scappere un piccolo risolino.

Lo punge seccamente Sanders.

O'Brien sembra non aver colto il sarcasmo. Si posiziona davanti all'urna, gambe divaricate.. Sta parlando con... Con chi?

Apre la pallina, il foglietto al suo interno sembra una pergamena.

Mostra compiaciuto a tutti i presenti il nome del suo sfidante ingoiando a fatica quello che sarebbe stato un rutto al limite tra l'imbarazzante ed il grottesco.

L'omone si dirige a passi spediti verso il proprio destino. La sorella Zoey lo segue di gran carriera, con passo sprezzante. I due si scambiano uno sguardo d'intesa poi Black, senza indugiare, pesca una delle due palline rimanenti. Zoey sottrae il foglio con il nome dalle mani del fratello:

Il giapponese, rimasto totalmente in disparte in fondo, di tutta risposta lascia la stanza senza proferir parola.

***

Risatina dell'irlandese che poi oltrepassa il Kingdom svanendo oltre la porta con la solita andatura molleggiata.

Gli urla dietro il Fair Fairy Fire, con Rob Sheridan che segue impassibile la scena.

Nisen'ichi Sakura Road
Tra gli alberi di ciliegio si dipana una canzone trasportata dal coro del vento insieme a delicati petali danzanti. Appoggiata ad uno di questi alberi, di schiena, c'è la sagama di un uomo che da le spalle al vicino Castello di Osaka. L'inquadratura si perde tra le fronde degli alberi ed in lontananza si ode ora una voce: è quella di Kazuya Watanabe.

I colori del cielo cominciano a mutare al mutare delle parole di Watanabe. Da limpidi e pacifici diventano grevi, con nubi grigie che fanno capolino minacciose, promettendo tempesta.

Inizia a piovere.

Dopo il criptico messaggio dell'atleta giapponese le inquadrature indugiano ancora nei corridoi del Toyota Center. Tra figure sono intente a confabulare qualcosa, mimetizzati nel via vai della folla.

Il conciliabolo è composto da i tre membri del Kingdom, è la manager che parla:

Sir Stephen si allontana a grandi passi guadagnando la direzione del titantron. Grace si rivolge dunque a Rob.

***

L'atleta francese fa capolino da dietro il titantron seguito dai suoi due erculei sventulatori. A capo chino attraversa tutta la rampa fino al ring dove finalmente si mostra al pubblico di Horizon portando in alto le braccia. Piume, svolazzi, strasse. Uno spettacolo di mille colori.

Il pubblico si mostra subito ambivalente, fischi e cori di acclamazione si mescolano gli uni con gli altri mentre la theme song va pian piano svanendo per lasciar spazio a quella dello sfidante.





Decisamente più pragmatico e meno dedito a fronzolerie varie, O'Brien fa il suoi ingresso accompagnato dalle note di John Petrucci.

"Ring the beeeell" urla l'uffciale di gara, decretando l'inizio di queso match di apertura.
O'Brien guarda in cagnesco l'avversario che si sta ancora sistemando la tutina. Il francese fa segno con la mano all'avversario di pazientare, ha difficoltà nell'allacciare la zip. L'irlandese chiede stizzito spiegazione all'arbitro che a giudicare dall'espressione è interdetto quanto lui.

"Are you ready?" ma l'arbitro non ha neanche il tempo di finire la frase che O'Brien si scaglia contro il Sire all'urlo "Fuck thi shit!" Prova una serie di calci e pugni ma Castile evita l'assalto all'arma bianca con grande stile, muovendosi e saltellando leggiadro, scansando ogni colpo. Ora è lui a sembrare spazientito, la zip non ne vuole sapere di andar su!
O'Brien è furioso, prova di nuovo a braccare l'avversario con una presa alla cintura ma anche questa volta, il francese si divincola e sfugge via con estrema agilità.
Scampato dalla presa, sembra finalmente esser riuscito a chiudere il suo costume. Accompagna la buona riuscita dell'impresa con un grosso sorriso di compiacimento.
Ora il match può ufficialmente iniziare ed è prorio Castile a rompere lo stallo: finalmente libero di concentrarsi su cose di secondaria importanza tipo lottare, restituisce le cortesie appena ricevute dall'irlandese ripagandolo con la stessa moneta. Cinge l'avversario alla vita, poi si inginocchia e lo scaraventa a terra sottraendo ad O'Brien l'appoggio sul piede destro facendolo carambolare al suolo. Con grande velocità si fionda sulla testa dell'avversario cercando di intrappolarla in una Head Lock che però, viene prontamente rotta dal nativo di Dublino. Senza troppi indugi, dopo aver fallito con il capo, Castile tenta di immobilizzare il braccio sinistro dell'avversario con una chiave articolare, che riesce a connettere. Questa volta l'Irish Psycopath si dimostra meno reattivo ed è costretto ad incassare.

Inarca le gambe facendo leva sulle ginocchia per riportarsi in posizione retta, ci riesce.
Il francese inasprisce la presa cercando di spegnere sul nascere eventuali velleità di contromossa ma O'Brien riesce comunque a mettere a segno un colpo con il gomito libero, costringendo l'avversario a mollare la presa. I due ora sono nuovamente a distanza, il Dublinese si fionda verso le corde e di rimbalzo prova una clothesline evitata ancora una volta da Castile che salta divaricando le gambe. Ora è quest'ultimo a prendere slancio dalle corde, quindi rimbalzo dalla parte opposta, altro tentativo di impattare per O'Brien questa volta con un dropkick, ma il francese uncina le braccia alla terza corda e l'avversario cade rovinosamente a terra scalciando l'aria.

L'Arena sembra aver apprezzato lo scambio appena proposto dai due contendenti. Castile pare - a discapito della sua attire - molto a sua agio dentro al quadrato mentre la tattica tutta-foga di O'Brien sembra dare momentaneamente magre ricompense.

Tant'è che O'Brien cerca di sbollentare il suo animo, sta inspirando ed espirando profondamente all'angolo del ring. Deve aver capito che nonostante l'apparenza il francese sa il fatto suo.

I due riprendono a lottare. L'Irish Psycopath sembra voler ragionare ora; si avvicina all'avversario, prova a prendere iniziativa, ma ad ogni counter risponde con cautela riguadagnando la distanza di sicurezza. L'incontro sembra essersi fatto più tattico e meno espolosivo. O'Brien ora attende il momento giusto per affondare qualche colpo ma... Castile scivola via sotto le sue gambe, si porta alle spalle dell'irlandese e... Reverse Hurricanrana! Il nativo di Dublino si rialza immediatamente, un pò frastornato... Probabilmente avrebbe fatto meglio a rimanere a terra! Castile infatti si appresta ad eseguire un Elbow Strike... NO! O'Brien intercetta il colpo rortante dell'avversario, si abbassa, lo agguanta e lo rilascia con uno Snap German Suplex fulmineo dal grosso impatto! Ponte, prova il pin.

Uno.
Due.
Solo conto di due fa segno l'arbitro.

Non c'è un attimo di tregua. Viene subito rialzato, Irish Whip contro il turnbuckle. O'Brien colpisce rovinosamente l'angolo del ring! Il membro del Kingdom prova dunque a connettere con il suo classico Running Hip Attack...

NO! O'Brien si sposta all'ultimo istante, il Sire impatta ma non trova il suo bersaglio. Barcolla dolorante, si tocca la zona lombare, è stato uno scontro violentissimo.

Sgambetto roteante di O'Brien che atterra l'avversario, afferra le sue gambe, le intreccia e... O'Brien Lock!

Siamo però vicini alle corde, potrebbe essere un vantaggio per il sottomesso che infatti prova in tutti i modi a raggiungerli. L'Irish Psycopath cerca di trascinare i due corpi avvinghiati verso il centro del ring... Ma niente da fare per quest'ultimo, Rope Breaks. L'arbitro gli intima di interrompere la manovra... 1...2...3...4... Alla fine O'Brien è costretto a lasciare la presa ma è deciso a finire il lavoro. Alza l'avversario che oramai sembra in balia del suo carnefice.

Sforbiciata sulla nuca più Elbow Strike uguale Treatment of Pain cortesemente offerto dalla casa!



Ma non vuole perdere tempo. Solleva l'inerme avversario, lo proietta in aria e... Dublin Kiss devastante! Il Duca dai Mille Nomi impatta rovinosamente con il tappeto sbattendo collo e parte superiore della schiena. Sembra quasi una sentenza...

O'Brien non crede ai suoi occhi. Pochi sarebbero grado di resistere ad una combinazione del genere.



Castile striscia rantolando verso le corde che danno le spalle al titantrone.

O'Brien si rialza; se fossimo in un cartone della Disney probilmente vedremmo sbuffi di fumo uscire dalle sue orecchie tant'è furibondo. Castile, inspiegabilmente, continua a sistemarsi il ciuffo nonostante sia in grosso debito di ossigeno. L'arbritro va a sincerarsi delle sue condizioni ma viene subito allontanato con uno spintone da KO che tutte le intenzione di infierire ancora, deciso a chiudere il match.

Scarica di calci sulle ginocchia del francese che urla dolorante. Uno, due, tre, quattro pestoni, poi lo trascina a centro ring nell'intenzione di connettere ancora con la sua devastante sottomissione... Ma attenzione, sulla rampa si palesa la figura di Grace Castile, manager del Kingdom! Il direttore di gara intima alla donna di non avvicinarsi altrimenti sarà costretto a chiamare la squalifica. Grace risponde qualcosa ma da dietro ecco arrivare anche Rob Sheridan che da fuori il ring afferra O'Brien e lo fa cadere impedendogli di sottomettere il Sire. Quest'ultimo raccoglie le ultime forze e cerca di approfittare della situazione, l'avversario è costretto immobile a terra dalla presa del texano; prende una rincorsa claudicante e prova un Baseball Slide Dropckick ma... ci ha messo troppo! O'Brien è riuscito a liberarsi della presa e spostarsi, il francese cozza rovinosamente sul faccione del suo compagno di team.

Sheridan cade a terra, Castile è impietrito. Anche Grace sembra essersi accorta che qualcosa è andato storto, accelera il passo per capire bene cosa sia successo ma così facendo insospettisce l'arbitro che si gira e allarga le braccia. The Fair Fairy Fire sembra in stato catatonico, si rialza lentamente aggrappandosi alle corde senza distogliere lo sguardo da Sheridan che a terra, fuori dal ring, si tocca il viso appena colpito...

O'Brien coglie l'occasione, uncina tra le gambe l'avversario, lo stringe in una culla fulminea. Le spalle sono a terra, l'arbitro batte la mano contro il tappeto...

DIN DIN DIN! Il direttore di gara solleva il braccio dell'irlandese a certificarne la vittoria. John Petrucci risuona nell'arena per la seconda volta in questa serata ad ulteriore testimonianza del triofo di O'Brien che uscendo dal quadrato, manda ripetuti baci "soffiati" ai tre del Kingdom.

Nell'arena risuonano le note di un basso saltellate intrecciato a colpi di batteria. Dopo qualche secondo di ritmo entra in scena anche la chitarra con un groove semplice ma duro: Animal I Have Become irrompe con tutta la sua potenza.

Il proprietario della theme song, Jimmy Black, si palesa sul titantron con la solita espressione da macchina omicida. Freme, con il possente diaframma che si contrae in ampi respiri.



Si avvicina sul ring con passo cadenzato accompagnato dalla sorella Zoey, oltrepassa le corde e comincia a percorrere in tondo il ring aspettando impaziente l'arrivo del suo avversario.



E' buio nel Toyota Center di Huston, Texas, solo qualche luce soffusa blu fende l'aria colpendo le nuvole di fumo che avvolgono la misteriosa sagoma comparsa sulla rampa. Qualche passo e finalmente si rivela, è Kazuya Watanabe da Osaka, Giappone, che avanza verso il quadrato sulle note di un famoso brando di John Carpenter.



Consueto look total balck e immancabile quanto iconico face painting.

Il Maestro di Osaka è qui, signori. Un veterano del ring, vediamo se Jimmy Black sarà in grado di tenergli testa.

Il nipponico è ora giunto sul quadrato. Non batte ciglio, osserva freddo ed immobile Black che continua a camminare su e giù per tutto il quadrato, più impaziente che mai.

Finalmente torna la luce nel Toyota Center. Il direttore di gara scambia due parole con entrambi i contendenti e decide che è il momento di iniziare. DIN DIN DIN, si parte.

Watanabe rimane immobile, gli occhi fissi sull'omone che non riesce più a sopportare la pesantezza dello sguardo del nipponico. Si scaglia dunque sull'avversario scortandolo senza troppe cortesie verso l'angolo. Prova quindi a colpirlo ripetutamente con spallate all'addome che però il nipponico incasa senza batter ciglio. Black molla la presa, prende una leggera rincorsa e sferra una clothesline che centra il bersa... Anzi no, Watanabe si scansa e l'offensiva del mastodontico Black si conclude con un nulla di fatto.

Da fuori il ring Zoey incita il fratello nonostante il colpo a vuoto, gli urla di continuare a pressare l'avversario, quasi lo stesse telecomandando.

Black esegue senza troppe esitazioni: si scaglia ancora verso il giapponese con rinnovata ferocia ma Watanabe non arretra di un millimetro, incassa ma non subisce. Uno, due, tre colpi messi a segno, poi di nuovo interrompe l'offensiva agganciando la mano dell'inglese e lanciandolo alle corde. Back Body Drop! Jimmy Black rovina al suolo dopo una capriola a mezz'aria ma si rialza immediatamente.

Nuova tentativo di offensiva del nativo di Manchester che carica a testa bassa anche se, di tutta risposta, riceve una gomitata che però non lo scompone; si porta alle spalle dell'avversario per sollevarlo.. quest'ultimo però fa leva con le gambe ed evita la proiezione. Altra gomitata di Watanabe per liberarsi, Black allenta la presa ed incassa uno European Uppercut! Questa volta deve averlo sentito perché indietreggia di qualche passo. Il Giapponese fiuta l'occasione ed in una frazione di secondo è di nuovo sopra all'avversario. Lo afferra nuovamente per un braccio, se lo passa sopra la testa e lo torce per scagliarlo subito dopo di prepotenza sulla sua spalla. Una smorfia di dolore si arriccia sul volto dell'inglese che, immobilizzato, è costretto a subire anche un Half Nelson Suplex eseguito alla perfezione dall'atleta di Osaka.

"Manovra pulitissima nonchè molto spettacolare. Grande dimostrazione tecnica da parte di Watanabe!"

Zoey urla a bordo ring, il fratello ora è in leggera difficoltà. Probabilmente sa che in uno scontro del genere la disparità di esperienza e maliza tra i due, alla lunga, potrebbe costar cara.

Watanabe sembra intenzionato a non sferrare ulteriori colpi. Attende che l'avversarsario si rialzi per poi tornare a squadrarlo con gli occhi sbarrati, glaciali.

"L'intenzione dell'asiatico sembrerebbe quella di non voler fare mai la prima mossa, anzi di attendere quelle dell'avversario, incassare, per poi punirlo appena si apre uno spiraglio. E' pur vero che se il gigante inglese dovesse mettere a segno una delle sue manovre più devastanti... Anche lo stesso Watanabe potrebbe andare in difficoltà."

Mai commento fu maggiormente profetico. Black è totalmente fuori controllo ora, il suo corpo irrorato di adrenalina scatta per l'ennesima volta contro il giapponese e questa volta sembra in grado di poterlo sopraffare. E' la prima occasione nella quale vediamo Watanabe in difficoltà; ora non incassa più, cerca di proteggersi con le braccia dagli impeti nemici ma la brutalità di Black ha il sopravvento. Atterra l'avversario e lo colpisce ripetutamente al volto, si lancia alle corde e connette con un devastante Leg Drop sul collo del veterano. Rialza il giapponese, lo carica e giù, Body Slam! Il nipponico si rimette in piedi ma si tocca con le mani la parte bassa della schiena, dolorante. Non ha nemmeno il tempo di girarsi che viene immediatamente colpito da un treno in corsa o, per essere più corretti dal punto di vista tecnico-sportivo, una Spear di Jimmy Black!

L'inglese prova a capitalizzare.
Uno.
UNO!

"UNO?! What the Fuuu..!"

Dopo l'incredibile rottura del pin al solo conto di Uno, Jimmy Black con la mano esorta l'avversario a rialzarsi, pronto a sferrare un'altra devastante carica.

Così è: Watanabe torna in posizione retta, si gira... Spear, Spear, Spear! La seconda nella manciata di pochi istanti.

Uno.
Due.
Tr.. NO!
Solo due indica il direttore di gara.

Il giapponese con un colpo di reni all'ultimo respiro solleva una spalla da terra ed evita la sconfitta.

Viene questa volta sollevato, gli occhi ora sono chiusi e non più sprezzanti del nemico come poco fa.

Black cinge la gola di Watanabe con la mano guantata pronto ad eseguire la sua Chockeslam, il punto escalmativo di una sequenza impressionante.

E' su, sospeso in aria, pronto a testare nuovamente la durezza del tappeto.. ma NO! Aggancia il collo dell'avversario e lo impala con un DDT! Incredibile contromossa del giapponese che vuole e deve chiudere: Pelè Kick dritto in mezzo agli occhi! Poi trattiene Black per il costume impedendogli di cadere al suolo e... STO per andare sul sicuro!




Uno.
Due.
TRE!

Watanabe si aggiudica l'incontro quando il conometro sul maxi-schermo indica "8 minuti e 38 secondi".

Tutto pronto per il match che chiuderà la serata: Eiji Ibushi contro Rob Sheridan!





E' il nativo di Tokyo il primo a fare il suo ingresso. Gli X-Japan scuotono l'aria con le loro possenti note mentre l'atleta del Sol Levante raggiunge il ring.

Molto più patriottico e "classico" lo stile del texano. Solita attire, solita andatura spavalda, anche se in volto si mostra leggermente contrariato, probabilmente per il rovinoso esito - quanto imbarazzante - del match di apertura.



Clinch a centro ring, i due lottatori aprono le danze in modo classico. L'intreccio di mani sembra essere alla pari, nessuno dei due riesce a sovrastare l'altro in potenza. Rob Sheridan, con un aggancio fulmineo, prova dunque a rompere l'impasse immobilizzando il giapponede in una Head Lock che viene però prontamente contrastata da Ibushi: quest'ultimo lancia l'avversario contro le corde e di rimbalzo lo atterra con una potente Shoulder Block!

Eiji si fa scappare un piccolo sorriso mentre l'avversario è ancora a terra. Il Texano sembra leggermente sorpreso dalla pronta contromossa del nipponico; nulla di trascendentale ma il giovane atleta ha subito dimostrato di non essere di certo un pivello.

Ora i contendenti si studiano, muovendosi in cerchio, mantenendo il contatto visivo e le distanze di sicurezza. E' di nuovo Rob Sheridan ad agire per primo! Calcione all'addome, questa volta Eiji è costretto a subire il colpo. Il Colonnello trascina l'avversario all'angolo, serie di chop che risuonano per tutta l'arena! Il pubblico sembra apprezzare ed accompagna ogni colpo con un sonoro "Woooo!".

Tentativo di reazione di Eiji che lancia di nuovo contro le corde l'avversario e prova a connettere con un braccio teso ma Sheridan si abbassa, ed evita il colpo. Nuovo rimbalzo sul lato opposto del quadrato e nuovo tentativo di offensiva del giapponese: questa volta è lui ad abbassarsi per tentare di proiettare l'avversario con un Back Body Drop... NO! Calcione del Colonnello che impatta pesantemente sul volto del giapponese che viene subito scaraventato a terra con un Belly to Belly Suplex!

Ibushi si tocca dolorante la schienda, ora è Sheridan che se la ride a centro del ring. Una discreta dimostrazione di strapotere fisico da parte del Texano che si avvicina minaccioso all'avversario afferrandolo per capelli.

"Cosa pensavi di fare, una passeggiata di salute? Umh?" urla Sheridan prima di colpire Eiji con una serie di gomitate al volto.

"Sai chi sono io?" continua il Texano mentre tira su il suo avversario palesemente in difficoltà e... altro Belly to Belly, questa volta in diagonale, tanto potente che Ibushi sorvola da lato a lato il ring per poi impattare sull'angolo opposto del quadrato!

Il Texano è in assoluto controllo, gironzola per il ring gonfiando il petto con la sua consueta strafottenza.

"Guardatelo! E' tronfio come un pavone durante la stagione dell'accoppiamento!"

Uno.
Due.
DUE!
Solo conto di due.
Eiji alza la spalla ed interrompe l'arbrito. Il suo avversario non sembra averla presa bene.

Di nuovo preso per i capelli, viene trascinato al centro del ring, probabilmente pronto ad assaggiare il piatto forte della casa... E' proprio così, testa tra le gambe, braccia uncinate... Rest of the sooool... NO! Il giapponese con un colpo di reni si libera dalla presa e prova a connettere con un Roundhouse Kick che va a segno!

Il Colonnello barcolla leggermente, colto alla sprovvista, ora Ibushi deve capitalizzare quella che potrebbe essere l'unica opportunità del suo match! Colpisce l'avversario con una serie di colpi strike prima alle gambe, poi all'addome, poi al volto! Sheridan prova a tenere alta la guardia con le braccia a protezione del viso, quasi fosse un boxer, ma i colpi di Eiji sono tanto potenti quanto precisi. Uno di questi rompe la guardia e colpisce di nuovo al viso il Texano che viene agganciato e... Jumping DDT! Rimbalzo di Ibushi sulle corde, Shining Wizard! Prova subito lo schienamento...

Uno.

UNO!

Sheridan sbalza l'avversario dopo pochi istanti dal tentativo di pin. Incredibile, soprattutto dopo aver subito la combo devastante di Ibushi che da finalmente segni di vita.

Entrambi i contendenti sono a terra ora, Sheridan si tocca il labbro inferiore più volte raggiunto dai calci di Ibushi. E' propio il nipponico a rialzarsi per primo, vuole dar continuità al suo momentum ma a quanto pare il texano non è d'accordo, si piantona sul baricentro ed impedisce all'avversario di sollevarlo. Giravolta sul piede destro, ora è lui alle spalle di Ibushi e prova a punirlo con un German Suplex... NO! Ibushi evita l'impatto eseguendo una capriola a mezz'aria e atterrando in piedi, si lancia contro l'avversario per colpirlo con una Closthline ma incredibile! Sheridan subisce ma rimane immobile. I due si guardano, l'espressione di Eiji dice tutto: un misto di rabbia ed incredulità. Il Texano ha il sangue agli occhi, non ha affatto digerito l'offensiva dell'avversario, più per la sfrontataggine di quest'ultimo che per l'effettivo danno subito.

Ibushi però sembra aver preso coraggio, lo sguardo di morte di Sheridan non deve averlo impensierito più di tanto e riprendere con quello che sa fare meglio. Uno, due calcioni alle gambe del Texano che però rimane immobile con gli occhi sbarrati su di Eiji, è impassibile. Ancora un calcio, stavolta diretto all'addome che però viene bloccato. Sheridan tiene l'avversario per la gamba, sembra aver emesso la sua sentenza di morte ai danni di Ibushi che si divincola, ma non ha modo di liberarsi. Il giapponese scuote la testa, mette le mani avanti quasi a chiedere pietà.

Di fatti così è. Afferra l'avversario per il collo, quasi a strangolarlo. I piedi di Ibushi si divincolano a qualche palmo dal tappeto mentre l'arbitro cerca di persuadere il Texano a lasciare la presa. Quest'ultimo però non sembra intenzionato a sentir ragioni e scaraventa il nipponico contro il turnbuckle. Impatto devastante!

Il giapponese barcolla per inerzia a centro del ring, ancora ignaro che il peggio deve ancora arrivare, come una preda ormai braccata dal cacciatore ma ancora viva.. Spinning Spine Buster fulminea, Sheridan è in trance: solleva da terra il corpo del giapponese, lo mette in posizione per il suo marchio di fabbrica, il gran finale: Rest Of Soldier!

Uno.
Due.
Tre!

L'arbitro fa cenno che il match è finito ed il vincitore è Rob Sheridan! Il cronometro recita 11 minuti e 4 secondi, il Texano si è tenuto abbondantemente sotto il quarto d'ora di match totalizzando punteggio pieno, 13 punti!

"Assoultamente, Hugh. Rob ha dimostrato che i pronostici erano fondati, è lui il pesce più grosso e temibile di tutti al momento. Ibushi ha fatto il possibile ma era davvero difficile tener testa alla potenza messa in campo dal Colonnello questa sera".

L'inquadratura si allontana dal ring e veleggia sulla folla, classico finale di trasmissione. All'improvviso però c'è uno stacco della telecamera che ci mostra un immagine indistinta, schiarita dai grigi di una luce soffusa, eppur tinta a colori nerastri che proiettano lunghe ombre. Ma ciò che agli occhi non viene rivelato, giunge invece ai sensi come una pacata e dolce melodia. Mentre l'inquadratura diviene via via più nitida, le mani gentili di un uomo si muovono veloci sui tasti di un vecchio pianoforte, a seguire uno spartito ingiallito dal tempo.



Paul de Seneville (1979)
Mariage d'Amour (also erroneusly known as Chopin's Spring Waltz)

Mentre le note scorrono lievi, riverberate da un sottile filo di vento che proviene da una finestra lontana, la figura dell'uomo che le esegue diviene via via visibile. Coperto da un elegante manto nero, d'indosso una curata veste a tinte scure, una lunga chioma di capelli argentati si arruffano alle sue spalle. L'uomo, quasi irretito dalla musica ch'egli stesso produce, si inarca su sé stesso, suonando con trasporto e passione.
Ma una così mite e nobile figura svanisce, alla vista degli occhi. Le mani di colui che suona presentano ferite mai curate, segni evidenti di un tempo tutt'altro che clemente. Il volto è contorto, gentile ed allo stesso tempo sofferente. Uno strano artefatto gli copre il volto, e da tre striature poste ove dovrebbero essere gli occhi proviene una flebile luce rossastra.
Così stride l'anima d'un maestro della melodia, nel corpo mostruoso d'un tremendo scherzo d'una natura crudele.

La melodia giunge al suo termine.
E la voce dell'uomo si ode, quieta e melencolica.

L'uomo si inchina.

La telecamera si volta.
Ed il volto angelico d'una fanciulla di sublime bellezza allieta la nostra vista.

"Andiamo, Orpheus."